Roma – Il Gran Premio della Liberazione, organizzato per il quarto anno dal team di Claudio Terenzi, si è aperto stamattina con la corsa femminile, sponsorizzata da Salumi Coati e assurta quest’anno al rango di categoria 1.1: è stata una festa per l’atteso squadrone UAE, che ha occupato interamente il podio con (in rigoroso ordine prima-seconda-terza) Chiara Consonni, Silvia Persico ed Eleonora Camilla Gasparrini, con Federica Venturelli quarta. Quinta alias “prima delle altre” Giada Borghesi della BTC Lubiana Zhiraf.
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Sotto un’avvisaglia di pioggia che fortunatamente ha lasciato poi spazio allo splendido sole capitolino, 113 atlete hanno preso il via per affrontare i 16 giri dello storico circuito di Caracalla da sei chilometri. Desideroso di rispettare i pronostici ed evitare sorprese, la UAE si è messa subito in testa e ha bloccato ogni tentativo di attacco. Finché l’attacco, esattamente a metà gara, l’hanno portato loro con le quattro atlete sopracitate insieme alla Borghesi e ad Elisa Valtulini della Bepink (formazione che l’anno scorso qui trionfò con Silvia Zanardi).
Alle loro calcagna si sono gettate l’argentina Anabel Yapura (Komugi Grand Est) Gemma Sernissi della K2 e l’afgana Yulduz Hashimi, una delle ragazze della formazione WCC sotto l’egida della Federazione internazionale. Tenute a debita distanza dal sestetto di testa, le inseguitrici sono diventate cinque a 30 km dall’arrivo, quando Yapura è stata riassorbita mentre al drappello si sono aggiunte la veterana Rasa Leleivyte (Aromitalia Vaiano) Beatrice Rossato (Isolmant Premac Vittoria) e la bielorussa Hanna Tserakh a fare da stopper in favore della compagna Borghesi.
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Davanti però non c’è stata storia. Nella terzultima tornata si è lanciata in solitaria Eleonora Gasparrini, che nell’ultimo giro si è fatta raggiungere da Persico e Consonni dando vita a uno splendido arrivo in triplice parata, mentre alle loro spalle Venturelli precedeva Borghesi. Due minuti più tardi tagliava sesta il traguardo Valtulini e Tserakh vinceva la volata del gruppo.
Dopo che due anni fa, quando correvano in Valcar, si piazzarono nelle prime due posizioni, le grandi amiche Persico e Consonni quest’anno hanno invertito i ruoli: “È proprio una… Liberazione per me – ammette raggiante la classe ’99 orobica – perché finalmente è arrivato un gran risultato dopo una serie di piazzamenti. Che emozione vincere a Roma al fianco di familiari e persone che mi vogliono bene! Ci tengo a ringraziare tutta la squadra per il gran lavoro che ha reso possibile tutto questo, comprese le aggregate della Development. Siamo riuscite a fare la selezione che volevamo e abbiamo fatto il vuoto rispettando i pronostici. Mi sento davvero bene e spero che questa vittoria sia un passo importante in un anno speciale (è l’anno olimpico e a Parigi Chiara sarà impegnata nella pista azzurra, ndr)”.
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Per Gasparrini il meritato premio combattività intitolato alla memoria di Mario Carbutti, storico proprietario del negozio Cicli Lazzaretti che fu tra i principali promotori della gara femminile. A premiare il podio femminile, il vicepresidente onorario dell’UCI Renato Di Rocco, la madrina dell’evento Marta Bastianelli e il presidente della FCI regionale Lazio Maurizio Brilli.
Proprio Bastianelli ha sottolineato dopo il cerimoniale: “la bellezza di una gara tirata fin dall’inizio nella quale la squadra più attesa ha saputo rispettare le attese tenendo in mano la situazione. Non era semplice portare a compimento la missione in questa maniera, quindi complimenti alla UAE. Ed essere sul palco a premiare atlete che seguo da sempre e non vedevo da tempo è un momento di vera gioia.”
Infine, il c.t. del ciclismo su strada femminile Paolo Sangalli: “Un Liberazione femminile che ha messo in evidenza il divario tecnico una formazione World Tour e le Continental, ma al contempo l’impegno fondamentale di queste ultime che hanno fatto il massimo per mettere in difficoltà le più quotate avversarie e lanciano tante Under di qualità che anche oggi si sono viste.”
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Crediti photo: Stefano Spalletta