Patti (Messina) – Al suo trentesimo anno di vita la Ciclo Tyndaris si ferma. Si ferma non già per mancanza di Soci, né per mancanza di idee, di progetti; tutt’altro.
Avevamo progettato la stagione 2020, sempre sotto le ali di CSAIn, con il ritorno della Libero Grassi agonistica, senza rinunziare alla versione randonnèe.
Dopo 13 anni, in accordo con l’Ente Parco dei Nebrodi, volevamo rifare la grandiosa Dorsale del Parco dei Nebrodi in una doppia veste, agonistica e randonnèe.
Così pure volendo dare nuovo impulso all’endurance e ci eravamo inventati la 6 ore più alta d’Italia ai 1847 m slm di Monte Soro; così come avevamo aderito all’invito di un amico riprogettando la Marathon di Cesarò per realizzare un trittico (6ore, Dorsale, Marathon) nel Parco dei Nebrodi che sembra vocato alla realizzazione di attività in MTB.
Avevamo rinnovato l’accordo in provincia con CSEN e Libertas per rilanciare anche l’attività provinciale con la conferma di tutta l’attività comune già svolta e l’aggiunta di alcune piccole novità.
Così come volevamo rilanciare l’attività di ARI in Sicilia con un progetto articolato che arriva al suo terzo anno di vita sulla scia di Sicilia No Stop, già in avanzata fase di progettazione per la sua undicesima edizione del 2020.
Tutto questo viene vanificato perché gli “amici” del giorno prima diventano nemici appena hanno un infortunio in gara; di chi è la colpa: “dell’organizzatore”, anche se non è quasi mai così.
Tre le denunzie in corso in questo momento a carico della Ciclo Tyndaris e poiché qualcosa può sempre sfuggire anche al migliore degli organizzatori, ecco che qualcuna di queste denunzie può trasformarsi in un attacco al patrimonio personale del Presidente/Organizzatore che, alla fine del gioco, risulta essere il solo ed unico responsabile di tutte le malefatte.
Vale la pena, per far divertire un centinaio o anche migliaia di ciclisti, rischiare il proprio patrimonio, la propria casa e la propria famiglia?
Penso che la risposta sia ovvia.
Un grazie a tutti i veri amici ed un augurio di serene pedalate, che non saranno più per me.