Treviglio – Bianchi ha scelto di riportare in Italia una produzione che è uno dei fiori all’occhiello del “made in Italy” a due ruote. Lo ha confermato a Il Sole 24 ore Fabrizio Scalzotto, ad del gruppo delle bici bianco celesti che hanno fatto la storia del ciclismo professionistico: “L’obiettivo è renderci sempre più autonomi per le forniture in modo da arrivare nell’arco di tre anni a dipendere dall’esterno solo per il gruppo trasmissione. Nella situazione paradossale che stiamo vivendo, l’industria deve riusciren ad accorciare la filiera dell’approvvigionamento per svincolarsi dalla ricattabilità di alcuni attori a livello globale. Da questo punto di vista per l’Europa c’è la grande opportunità di riportare a casa la produzione e la tecnologia della bicicletta”.
La Bianchi ha acquistato 17mila metri quadrati di terreno, di proprietà del Gruppo Lombardini, in cui nascerà un impianto di nuova generazione. le nuove linee prevedono l’utilizzo di robot collaborativo che integreranno il lavoro umano e permetteranno di sfornare una bicicletta ogni due minuti. Dai 500 ai 750 pezzi prodotti in otto ore, contro gli attuali 250 pezzi grazie a un investimento complessivo di oltre 30 milioni di euro che comporterà anche un incremento sensibile nella occupazione, portando fino a 280 i posti di lavoro nella fabbrica trevigliese dove attualmente gli addetti sono 180.
L’impianto sarà operativo a fine 2022 e verrà riportata in azienda, dalla Romania, tutta la produzione dello storico marchio di Treviglio.