Il ciclo di conferenze ha preso il via oggi dal Salone d’Onore del CONI. Al centro dell’incontro: bici, mobilità sostenibile, promozione del territorio e grandi eventi
Roma – Si è tenuta nella prestigiosa location del Salone d’Onore del CONI la prima tappa di BE OFF Cycling Meeting Hub, dedicata allo sport quale vettore di comunicazione ed educazione, ponendo al centro soprattutto le nuove generazioni. Lo sport, infatti, da sempre ricopre un ruolo fondamentale nel cambiamento sociale, ma con l’approvazione, il 20 settembre 2023, del disegno di legge che modifica l’art.33 della Costituzione, è stato a tutti gli effetti riconosciuto il suo determinante valore educativo, sociale, culturale e di promozione del vivere sano e in benessere.
Purtroppo, i dati in Italia non sono incoraggianti: il 95% dei bambini non svolge un adeguato livello di attività fisica, facendo registrare un triste record sull’obesità infantile. La cultura del movimento è un asset che il nostro Paese deve rendere prioritario, ma c’è molto lavoro da fare anche e soprattutto in termini di sensibilizzazione e promozione dell’attività fisica quale strumento sociale e rivolto al benessere collettivo.
Per questo BE OFF – Cycling Meeting Hub si è posto l’obiettivo di creare momenti e tavoli di confronto sul tema, approfondendolo da diversi punti di vista e contando sulla partecipazione di esperti di diversi settori.
L’evento di oggi, il primo del 2024, moderato dal Presidente dell’Osservatorio Bikeconomy Gianluca Santilli, si è aperto sul saluto del Presidente CONI, Giovanni Malagò, intervenuto in collegamento video, e ha visto ospiti per la Regione Lazio la delegata dell’Assessorato al Turismo, Ambiente, Sport, Cambiamenti climatici, Transizione energetica, Sostenibilità Sonia La Rocca; per Acsi, il Presidente Antonino Viti; per Acsi Ciclismo, il Presidente Emiliano Borgna; Cordiano Dagnoni, Presidente della Federazione Ciclistica Italiana; Beniamino Quintieri, Presidente del Consiglio d’Amministrazione dell’Istituto per il Credito Sportivo; Andrea Girlanda, Senior Community, PR & Media Manager Italy di KOMOOT; Paolo Reali, Sport nutrition specialist, e Sebastiano Venneri, sociologo e Presidente Vivilitalia.
Proprio Venneri è entrato nel vivo del tema principale del convegno, esaminando il cicloturismo quale chiave di avvicinamento dei giovani allo sport: «Oggi, questo segmento di popolazione – ha spiegato il sociologo ̶ è sempre più sensibile al tema dello sport quale motivo per una vacanza. Il ciclismo, e il turismo ad esso correlato, è un modo per valorizzare i territori, è una chiave d’ingresso per scoprirlo e farne esperienza. Gli ultimi anni hanno visto una rivoluzione nel cicloturismo, che per diversi motivi ha avuto una rapida accelerata, a volte anche in maniera scomposta. Il 2020 ̶ ha proseguito ̶ è stato un anno importante per la bici, con la pandemia che ha generato un nuovo modo di viaggiare, ma anche per via del progresso che questo comparto ha conosciuto in termini di tecnologia, con l’esplosione delle e-bike, che hanno reso percorribili itinerari prima riservati a pochi».
L’approfondimento da parte dell’esperto è stato un modo per guardare anche alle fasce d’età particolarmente interessate nel nostro Paese a questa pratica sportiva, che vede maggiormente coinvolte le persone più adulte rispetto ai giovani.
Cosa fare, quindi, per creare una controtendenza?
Secondo Venneri «In altri paesi, ad esempio, nel nord Europa, andare in bici è una pratica facilitata dall’aspetto territoriale, grazie alle grandi pianure che agevolano la costruzione di infrastrutture ad hoc, e a una visione più bici-centrica partita molto tempo fa. È necessario, quindi ̶ ha proseguito ̶ lavorare sulle caratteristiche del nostro territorio: abbiamo una capillarità di strade minori, che collegano luoghi di pregio; le ciclovie, di fatto, possono essere valorizzate e messe in sicurezza per il cicloturismo. Su quest’ultimo aspetto, non sarebbe necessario concentrarsi sull’infrastruttura, quanto puntare su una serie di servizi: punti di ricarica per le e-bike, trasporto bagagli, hotel di servizio, etc».
Sonia La Rocca, delegata dell’Assessorato al Turismo, Ambiente, Sport, Cambiamenti climatici, Transizione energetica, Sostenibilità della Regione Lazio ha concentrato l’attenzione sull’impegno delle istituzioni per promuovere una cultura del movimento, specialmente tra i ragazzi.
«Ci scontriamo quotidianamente con le difficoltà dei giovani, soprattutto dal punto di vista valoriale. Lo sport è un grande strumento di educazione e comunicazione. La bicicletta, in particolare, crea in noi un collegamento emotivo: chi non ricorda la sua prima corsa in bicicletta? È necessario spiegare ai ragazzi e alle generazioni future che andare in bici è un modo per sfogare le proprie tensioni. La Regione Lazio ha come priorità quella di rendere possibile e interessante questo tipo di esperienza: questo sport ci consente un equilibrio psicofisico, il territorio è particolarmente ricco di offerta, con un patrimonio culturale senza competizione che può certamente rappresentare un incentivo».
A seguire l’intervento di Beniamino Quintieri, Presidente del Consiglio d’Amministrazione dell’Istituto per il Credito Sportivo, che ha sottolineato come «gli investimenti nello sport hanno ricadute positive non solo in termini economici, ma anche sociali. L’impatto economico del Pil da noi stimato è di 22 miliardi di euro, che è il contributo che lo sport dà attraverso vari canali. Ma un ritorno ancora maggiore lo riscontriamo sul sociale, appunto, dove ogni euro investito è pari a 3 volte tanto. Investire nello sport, infatti, comporta un impatto sull’ambiente, quindi sulla salute, e sulla socialità, essendo le infrastrutture anche luoghi di aggregazione. Ecco perché è importante investire sulla rete infrastrutturale al fine di incrementare e promuovere la mobilità sostenibile».
Per il Presidente Acsi, Antonino Viti, «lo sport oggi riveste un forte valore simbolico. La Costituzione riconosce il valore dell’attività sportiva in senso ampio, non solo dello sport in quanto tale. Lo sport, infatti, è un mezzo per trasmettere l’insegnamento valoriale, il rispetto della legge, il rispetto sociale. Non solo benessere, quindi, ma anche educazione, formazione, conoscenza e rispetto delle regole, rispetto per gli altri. È uno strumento di conoscenza di altri mondi e altre culture».
«La bici ̶ ha concluso Viti ̶ è un mezzo ecologico, che non inquina, ma è anche salutare, democratico, alla portata di tutti. Ecco perché può raggiungere senza troppe difficoltà un target sempre più ampio».
Per Cordiano Dagnoni, Presidente della Federazione Ciclistica Italiana «lo sport, e il ciclismo in particolare, sono fondamentali per la crescita e l’educazione dei ragazzi. Credo che la disciplina impartita dallo sport, la caparbietà e anche l’ambizione, possano essere la base per una crescita che poi, anche in ambito lavorativo, può dare risultati positivi. È importante soprattutto, a livello sportivo, insegnare a perdere. E soprattutto nel ciclismo la probabilità di perdere è molto alta. Reputo quindi il ciclismo, come lo sport in generale, una scuola di vita». Dagnoni ha anche approfondito l’aspetto economico legato allo sport e la positiva ricaduta sul territorio: «Ogni euro investito in attività sportiva ha una ricaduta sul territorio di circa 18 euro. Sono 38 milioni, però, gli italiani che non praticano attività sportive e solo un quarto lo fa con regolarità. A tal proposito, un importante incentivo può essere rappresentato dai grandi eventi sportivi, fondamentali vetrine soprattutto per i giovani che, incoraggiati dalle imprese dei campioni, vogliono avvicinarsi sempre più a questo sport. L’utenza del cicloturismo ha una peculiarità: è altospendente. Il cicloturismo, inoltre, ha abbattuto il concetto di stagionalità, rappresentando un’importante risorsa per il territorio nazionale». Ma investimenti sono necessari, secondo Dagnoni, anche in termini di sicurezza: «è necessario implementarla, promuoverla e renderla un elemento di cultura della bici».
Per Andrea Girlanda, Senior Community, PR & Media Manager Italy di KOMOOT, l’app di riferimento per la pianificazione e navigazione di avventure in bicicletta, è invece «importante creare una community. C’è ancora, però, una carenza in comunicazione, soprattutto perché le Regioni stesse dovrebbero investire di più nella promozione dei percorsi cicloturistici. La tecnologia oggi aiuta molto a promuovere la cultura della bici, ma è importante un impegno da parte di tutti, con una sinergia tra pubblico e privato».
Paolo Reali, Sport nutrition specialist, ha spiegato: «alimentarsi in maniera corretta è essenziale. Attività fisica e alimentazione sono due argomenti importanti e sono la base della salute della persona, capaci di prevenire l’invecchiamento e prolungare lo stato di benessere. L’attività fisica è importante che parta dalle generazioni più giovani perché deve diventare un’usanza, un’abitudine. L’attività giornaliera ̶ ha sottolineato l’esperto ̶ incide in modo incontrovertibile su colesterolo, pressione arteriosa, glicemia, etc. Ecco perché fare sport e mangiar bene sono indici di buona salute».
BE OFF – Cyling Meeting Hub proseguirà il suo ciclo di convegni lungo l’Italia: il 14 marzo a Brembate presso il Vittoria Park per parlare di bike economy; l’11 aprile a Grosseto con un focus sul turismo; il 23 maggio a Torino con un incontro incentrato sul lifestyle; il 27 giugno a Vicenza con una tappa dedicata alle infrastrutture e alle smart city. Il percorso si concluderà il 12 settembre al Misano World Circuit di Misano Adriatico con gli Stati Generali della Bicicletta.