Carmine Catizzone ci racconta la tredicesima prova del Master CSAIn Ciclocross svoltasi a Maglione (Torino).
Maglione (Torino) – Gianni Riconda, lo sappiamo tutti, ha il ciclismo stampato nel cuore. E tutti, vecchi e nuovi appassionati del ciclismo off road, gli riconosciamo un ruolo decisamente importante come quello di leader. La nostra gratitudine ci anticipa tutte le volte che lo incontriamo. L’ultima sua “creatura”, in ordine di tempo, ce l’ha confezionata nel suo Piemonte e più precisamente a Maglione dove ha mandato in scena la tredicesima del Master Csain di ciclocross col solito entusiasmo e la competenza che ne ha sancito il suo personale percorso che sembra una soap opera, una telenovela che s’aggiorna ogni settimana lasciando il compito della recita ai fortissimi amatori che la frequentano.
E’ il caso, per esempio, del duo delle meraviglie composto dallo junior e prossimo dilettante del ciclismo che conta, Ballini e dal veterano 2 Gabriele Tacchinardi , un guru del fuoristrada che, partito circa un minuto prima, si vede raggiunto dallo scatenato Ballini per poi interpretare una crono-coppie da sogno e realizzare un arrivo in parata dopo cinquanta minuti di delirio e per la gioia delle numerose reflex che ne immortalano una foto storica ma, che impiegano parecchio tempo ad impressionare i loro rivali, Dellerba, Colombo e Riva per il fortissimo Tacchinardi e Torreano, Rovano e Chini per l’elegantissimo Ballini. I veterani 1 Alessandro Agrini e Ivano Favaro, collezionista di maglie tricolori, si curano a vicenda e cercano di evadere l’uno dall’altro ma senza riuscirci e al suono della campana sono ancora insieme, i pronostici si sprecano e all’ultimo ostacolo sono ancora incollati come un francobollo sulla busta e solo nelle ultime curve il più esplosivo Agrini trova la forza di guadagnare quei pochi metri utili a vincere.
Una vittoria sofferta, sudata e meritata, ma Favaro c’è e ai campionati nazionali di specialità sarà sicuramente uno dei protagonisti. L’immagine più eloquente del senior 2 e quella gioia strozzata in gola di Stefano Martinotti è stata documentata dal clik di Ivana Folli che non ha perso l’attimo di immortalare anche l’arrivo del suo rivale Marco Chiocchetti ma anche la caduta da brividi che poteva avere conseguenze molto serie tra Chiocchetti Enzo e Stefano Pagani. Bella la performance del senior 1 Stefano Missiaggia, sarà perché era il suo onomastico, sarà per il clima natalizio o semplicemente per la voglia innata di vincere, sta di fatto che ha preso la grinta, la cattiveria agonistica, la fame di vittorie e li ha miscelati insieme per arrivare dove sognava, sotto il traguardo da vincitore. Punto! Se per il folletto della Valsesia e gentleman 1 Angelo Borini, vincere al cospetto di avversari anche di assoluto valore come Maurizio Sasia, rientra nella normalità, per il gentleman 2 Mauro Locatelli la vittoria assume un valore particolare per le nobili intenzioni di cui era motivato, vincere per una dedica speciale, tanto speciale che nonostante una caduta con relativa rincorsa dall’ultima posizione, riesce a guadagnare la testa e con i pensieri in subbuglio, il cuore gonfio e le lacrime agl’occhi, alza le braccia al cielo per ricordare la figura dell’indimenticabile Luigi Tosi, recentemente scomparso.
Si, questo Claudio Biella, super A, è un vero leader! Non lo dicono soltanto i risultati, e quindi le classifiche, ma anche il livello delle sue prestazioni, il carattere e la personalità, tutti elementi davvero eccellenti e allora i suoi avversari non resta che lottare tra loro e così è stato, fuori dai radar Biella, è Catizzone che coglie il secondo posto ai danni di un determinato Carmelo Belcastro. Anche il super B Giovanni Fedrigo è un leader rispettoso e silenzioso, un uomo che non ha mai avuto bisogno di alzare la voce per farsi sentire, per lui parlano le sue gambe che usa come leve e con le quali distanzia Elia Ferruccio ed Augusto Bosio. Le pedalate rosa prendono forma e si ingentiliscono fra le fettucce e i paletti della gara grazie a Lauretta Vecchio, che con autorità stacca Ilaria Rocca, ma anche grazie a Simona Massaro, donne B, ha vinto alla grande, questione di feeling e a nulla è valsa l’accanita ricorsa della capoclasse Rosella Bazzarello. Chiudono la saga delle vittorie il verdissimo Primavera Fabio Mungo e il debuttante Alessandro Tonati, entrambi pupilli di mister Bilake (Max Curioni) che sogna una vendemmia di maglie dalla prossima gara in poi! Anche questa gara ci dice, se mai non lo avessimo ancora capito, che nelle gare Csain si vince e si perde, si cade e ci si rialza, si è tristi o allegri a seconda delle circostanze ma i legami restano e spesso nel ciclismo è il miglior pretesto per documentare com’è forte l’amicizia. Un grazie a Gianni Riconda che in quattro giorni ci ha confezionato due perle ma il gruppo c’è, capisce e risponde e oltre duecento amatori in due gare ne sono il segno eloquente. E appagante!