Bosco Mesola (Ferrara) – Un territorio dove gli artisti si mettono in gioco, l’ingegno supera l’immaginazione ed è possibile coniugare la forza dello sviluppo con la saggezza della tradizione. Nasce qui, a Bosco Mesola una frazione del comune di Mesola posta nel Delta del Po ferrarese, la passione di Arianna Marchesini per il ciclismo.
Vasti terreni pianeggianti, posti in gran parte sotto il livello del mare in cui sono ancora visibili i cordoni dunosi che rappresentano antiche linee di costa e la Riserva naturale Bosco della Mesola, rappresentano il luogo ideale per fare sport outdoor e la giovanissima Arianna Marchesini dall’età di sette anni si dedica al podismo.
Trascorrono gli anni, la fatica dei primi allenamenti sostenuti con l’ardore di una giovanissima sportiva si trasforma in uno stato di benessere. Il corpo si isola ed entri in un’altra dimensione in cui esiste soltanto l’atleta e ciò che la circonda. La partecipazione alle gare, soprattutto mezze maratone: “ti riporta invece alla realtà del confronto con te stessa e gli altri, ti insegna a gestirti e a gestire le emozioni”.
Nel 2014, dopo un infortunio, si dedica alla MTB: “Non posso rimanere ferma, lo sport è ormai parte integrante della mia vita”. Una stagione con i colori dell’associazione Ferrara Bike con cui ha partecipato a gare in regione e nel Veneto. Durante gli allenamenti in MTB gli abituali amici di pedalata la convincono a provare anche l’attività su strada e nella stagione 2016 è tesserata dalla Borghi Bike, società che svolge attività su strada e granfondo e partecipa alle prime mediofondo.
L’impetuosità della passione la porta a misurarsi sui percorsi lunghi, le granfondo, e quest’anno è approdata alla Somec MGK Vis Lgl: “Ho trovato un ambiente positivo, stimolante, che mi ha permesso di esprimermi al meglio e soprattutto condividere con le ragazze del team la partecipazione agli eventi e i primi risultati di prestigio conquistati. Per questo ho deciso di rimanere anche per la prossima stagione in questa società”.
La stagione inizia con importanti piazzamenti come il terzo posto alla Granfondo Internazionale Felice Gimondi e la Marcialonga Cycling. Poi il primo entusiasmante successo alla Haute Route Stelvio, uno straordinario evento in tre tappe con partenza da Bormio e arrivo al Passo Stelvio (prima tappa), Mortirolo e Passo Gavia (seconda tappa) e cronoscalata del Passo Stelvio. “L’Haute Route Stelvio è un evento straordinario. In soli tre giorni di gara ti offre l’opportunità di scalare i mitici passi che hanno segnato la storia del ciclismo italiano e affrontare ben 8600 metri di dislivello complessivo. Io sono una scalatrice che preferisce le salite lunghe, dove cerco di fare la differenza sul ritmo della pedalata e la resistenza allo sforzo. E’ un evento che esce dal classici schema delle granfondo, a cui partecipa un minor numero di ciclisti e ti senti coccolata dall’organizzazione che offre molti servizi. Partecipare a questo evento richiede un’adeguata preparazione e soprattutto l’attenzione all’alimentazione e idratazione in gara, oltre ad un minimo di programmazione e organizzazione viste le mutevoli condizioni atmosferiche dei luoghi in cui si gareggia”.
Poi la stagione è continuata con il mondiale di Varese, dove una foratura sorprende Arianna mentre pedalava nelle posizioni centrali del gruppo. Pronta è stata la reazione e dopo aver riparato il tubolare si è lanciata all’inseguimento chiudendo al settimo posto della classifica di categoria. Sempre in terra varesina è arrivato il secondo posto assoluto e la qualificazione per il Gran Fondo World Championships 2019 che si terrà a Poznan in Polonia. In chiusura la seconda vittoria assoluta, conquistata nella Granfondo Gallo Nero. “Una rivincita sulla sfortuna che lo scorso anno mi aveva penalizzato. Proprio lungo il percorso di questa gara ero caduta e infortunata”.
- Arianna Marchesini che cosa è per lei il ciclismo amatoriale?
“L’espressione tangibile di una grande passione per questa attività sportiva. L’opportunità di confrontarmi con le altre, mettermi sempre in gioco e spostare l’asticella dei traguardi sempre più in alto. L’agonismo è una parte importante di me, non riesco a rinunciarvi”.
- Quali sono le maggiori difficoltà che deve affrontare per allenarsi?
“Abito in una zona di pianura nei pressi del Delta del Po ferrarese e per allenarmi in salita devo spostarmi in auto. Almeno un’ora di viaggio per raggiungere le salite dei Colli Bolognesi o i Colli Euganei. Comunque tutto questo non mi pesa particolarmente”.
- Quali sono i programmi per la stagione 2019?
“Dopo la conferma della formazione diretta da Marco Silvagni, vorrei ringraziare gli sponsor Somec, MG.K Vis, Re Artù, LGL, nella stagione 2019 parteciperò alla Gavia Mortirolo, Dieci Colli che è una delle prestigiose prove che si svolge nella mia regione, al Bike Challenge Gran Fondo World Championships di Poznan (Polonia) oltre naturalmente agli eventi che interessano il team. Infine stavo pensando di partecipare alla Randonnée dell’Imperatore, seicento chilometri da Ferrara a Monaco”.
E….. l’asticella dei traguardi da raggiungere continua a salire