Di CicloZeman – Tappa di complicata lettura, quella da Salò ad Aprica per il Giro d’Italia. A prima vista si potrebbe pensare che i pretendenti alla maglia rosa siano rimasti a guardarsi, lasciando andare la fga di turno che alla fine ha premiato il bravo ceko dell’Intermarché Wanty Gobert Jan Hirt, ma così non è, perché il confronto ai vertici c’è stato, solo che i verdetti sono probabilmente rinviati quando i km di salita si saranno assommati nelle loro gambe.
Il Mortirolo, seppur preso nel suo versante più “morbido” alla lunga si è fatto sentire soprattutto dopo il lavoro delle varie squadre, prima la Ineos Grenadiers e poi la Bahrain Victorious mentre la Bora Hansgrohe ha scelto una tattica diversa, mandando in avanscoperta Lennart Kamna alla ricerca della sua seconda vittoria di tappa. Così all’attacco del decisivo Santa Cristina, mentre il teutonico andava via via spegnendosi per aver acceso troppo presto il gas, dietro da una parte si sviluppava la lotta per il successo di tappa, dall’altra era battaglia per la rosa.
Kamna veniva raggiunto dal giovane olandese Thymen Arensman (Team DSM) e da Hirt: l’arancione provava subito un paio di scatti, senza pensare che la sua azione da passista presto avrebbe pagato dazio di fronte a uno scalatore puro come il boemo, che infatti andava via e poi amministrava nella difficile discesa finale.
Dietro, Carapaz, Hindley e Landa si trovavano presto da soli. La maglia rosa, tenendo fede ai propositi di vigilia, ha corso in difesa, rispondendo prima Landa e poi a due affondi dell’australiano, ma la sensazione è che le carte siano rimaste coperte. I tre, raggiunto il tenacissimo Valverde altro dei protagonisti di giornata, si giocavano allo sprint il terzo posto e i conseguenti 4” di abbuono, andati a Hindley che così si avvicina a soli 3” dall’olimpionico. Almeida (Uae Team Emirates) è salito col suo passo limitando al massimo la perdita e resta terzo a 44” mentre Landa, una vera sfinge, mantiene i 59” di distacco.
Dietro questi quattro ecco i due grandi vecchi del ciclismo italiano. Nibali (Astana) ha pagato gli scatti dei rivali e salendo col suo passo ha comunque scalato altre tre posizioni in classifica, ora è quinto a 3’40”, 8” davanti allo sfortunato Domenico Pozzovivo (Intermarché Wanty Gobert) caduto sul Mortirolo a causa di problemi ai freni. Resta così la sensazione di un Giro dove il fuoco continua a covare sotto la cenere, a quando l’esplosione?
LA TAPPA DI DOMANI
Altra tappa di alta montagna, da Ponte di Legno a Lavarone per 168 km. Si parte subito con il Tonale, poi Vetriolo e Monterovere (durissimo con 8 km al 9,6% di pendenza media), scollinamento a 8 km dalla conclusione. Potrebbe essere l’occasione buona per dare uno scossone alla classifica, i 3” di differenza fra Carapaz e Hindley sono un invito ad attaccare da entrambe le parti, soprattutto se questa volta si sceglierà una tattica diversa, ossia maggiore controllo della corsa per andare a caccia del successo di tappa (che vale pur sempre 12”).
RISULTATO DI TAPPA
1 – Jan Hirt (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux) – 202 km in 5h40’45’, alla media di 35.569 km/h
2 – Thymen Arensman (Team DSM) a 7″
3 – Jai Hindley (Bora-Hansgrohe) a 1’24”
CLASSIFICA GENERALE
1 – Richard Carapaz (Ineos Grenadiers)
2 – Jai Hindley (Bora-Hansgrohe) a 3”
3 – João Pedro Almeida Gonçalves (UAE Team Emirates) a 44”
LE MAGLIE UFFICIALI
- Maglia Rosa, leader della Classifica Generale, sponsorizzata da Enel – Richard Carapaz (Ineos Grenadiers)
- Maglia Ciclamino, leader della Classifica a Punti, dedicata al Made in Italy – Arnaud Démare (Groupama-FDJ)
- Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna, sponsorizzata da Banca Mediolanum – Koen Bouwman (Jumbo-Visma)
- Maglia Bianca, leader della Classifica dei Giovani, sponsorizzata da Intimissimi Uomo – João Pedro Almeida Gonçalves (UAE Team Emirates)
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