La prova di apertura dei Mondiali UCI Gran Fondo ha portato un’atmosfera unica nel cuore del quartiere Le Albere, partenza e arrivo delle cronometro di Giovedì 15 Settembre. Giovani e anziani, atleti e appassionati da ogni parte del mondo, insieme grazie al ciclismo. Fra i vincitori l’eterna Jeannie Longo, gli italiani Busbani e Prati e l’highlander sudafricano Arthur Duncan, 87 anni: “Pedalo per ispirare” .
Trento – Nel mondo in uscita dal buio della fase pandemica, un evento come i Mondiali UCI Gran Fondo di Trento, al via quest’oggi, 15 Settembre, con le prove a cronometro, non può non regalare un sorriso a chi in questi giorni abbia la fortuna di vivere l’atmosfera unica che nel capoluogo si è creata attorno all’evento iridato per amatori.
L’impianto organizzativo è quello che l’anno scorso caratterizzò i memorabili Europei di ciclismo a Trento, a partire dalla sinergia fra APT Trento Monte Bondone e Trento Eventi Sport e la responsabilità organizzativa di Maurizio Evangelista, per arrivare alla logistica e alle strutture, in tutto e per tutto degne delle maglie iridate che si assegneranno nel capoluogo trentino fino a Domenica 18 Settembre, l’attesa giornata della Granfondo e della Mediofondo.
A cambiare sono i protagonisti, i ciclisti, che mai come stavolta rappresentano un caleidoscopio di esperienze, umane prima che sportive. Già quest’oggi, giovedì, i 561 atleti al via della prova a cronometro – svoltasi su 19,6 km che ricalcavano in gran parte proprio quelli della cronometro Europea del 2021 – hanno raccontato efficacemente il senso di un evento che ha già condotto a Trento oltre 4000 persone fra atleti e accompagnatori.
Perché ad un Mondiale si parte sempre per vincere, ci mancherebbe, ma che poi si vinca o meno conta fino a un certo punto. “Essere qui e partecipare ad un Mondiale è prima di tutto un motivo per ritrovarsi, per essere insieme ancora una volta per andare in bicicletta, tutti assieme”: testo e musica di Jeannie Longo, una che ha vinto otto titoli mondiali da atleta Elite e che oggi si è aggiudicata l’ennesimo nella categoria amatori, fascia d’età 60-64 anni. Storce il naso davanti al suo tempo di 29.55 (“volevo concludere sotto i 28 primi”, racconta), ma il sorriso è quello di chi sta vivendo una bella giornata, e soprattutto di chi si trova proprio dove desidera essere.
Fra gli atleti che nelle due sessioni, mattiniera e pomeridiana, hanno sfilato giù dalla rampa di partenza delle Albere c’erano anche atleti con velleità tecniche meno ambiziose, ma passione fuori dal comune: ad attirarsi le simpatie di molti c’è il drappello dei rappresentanti della Mongolia, che hanno approfittato della trasferta italiana per far conoscere Trento anche a un neonato di pochi mesi, immancabile anche oggi in zona arrivo. “È la nostra prima volta in Italia, e Trento è veramente bella. Sì, abbastanza diversa dalla Mongolia, ma bellissima.” Nessun piazzamento di spicco, ma per loro – c’è da giurarci – l’obiettivo è già raggiunto.
A Trento sono arrivati anche i primi due titoli per l’Italia, uno al maschile e uno al femminile: sono campioni del Mondo il marchigiano Giampaolo Busbani (cat. 45-49) e la romagnola Maria Cristina Prati (cat. 55-59).
Ma il messaggio più bello di questa prima giornata è forse quello lanciato da Arthur Duncan, arrivato a Trento direttamente dal Sudafrica con un primato già in tasca, quello di più anziano concorrente al via, con i suoi 87 anni. Nella sua categoria d’età (85-89) c’è solo lui: gli bastava tagliare il traguardo, oggi come domenica nella Granfondo, per laurearsi campione. Al termine della cronometro il tempo è 48.32, ma tanto basta: “Ho dato tutto quello che avevo, ed è stato meraviglioso. Quello che mi rende fiero è avercela fatta, ancora, alla mia età, di esserci riuscito per me stesso. Spero di essere d’ispirazione per tanti.” A giudicare dagli applausi di Trento, la missione è perfettamente riuscita.
I NUOVI CAMPIONI DEL MONDO AMATORI A CRONOMETRO
DONNE (70-74): Maria Zander (GER)
DONNE (65-69): Jožefa Anžel (SLO)
DONNE (60-64): Jeannie Longo (FRA)
DONNE (55-59): Maria Cristina Prati (ITA)
DONNE (50-54): Laryssa Drysdale (NED)
DONNE (45-49): Adelheid Schütz (GER)
DONNE (40-44): Sonja Moi (NOR)
DONNE (35-39): Faye Faber (GBR)
DONNE (19-34): Jessica Rhodes-Jones (GBR)
UOMINI (85-89): Arthur Duncan (RSA)
UOMINI (80-84): Mecislavs Bartusevics (LAT)
UOMINI (75-79): Christian Gibelin (FRA)
UOMINI (70-74): Rudolf Sluyts (BEL)
UOMINI (65-69): Gary Painter (USA)
UOMINI (60-64): Alan Nelson (AUS)
UOMINI (55-59): Greg Swinand (IRL)
UOMINI (50-54): Richard Oakes (GBR)
UOMINI (45-49): Giampaolo Busbani (ITA)
UOMINI (40-44): Laurent Derain (FRA)
UOMINI (35-39): Jan Świercz (POL)
UOMINI (19-34): Loick Dussol (FRA)