Dopo una battaglia durata 140,7 chilometri emerge la talentuosa polacca che si è aggiudicata il secondo Campionato del Mondo Gravel UCI della storia. Alle sue spalle arrivano una combattiva Silvia Persico e la sempre presente Demi Vollering
La partenza di questa mattina da Le Bandie, avvenuta alle 10:30, aveva già fatto intuire che la gara dedicata alle elite donne del Campionato del Mondo Gravel UCI sarebbe stata una vera battaglia a viso aperto. Fin dal primo settore sterrato le velocità si sono alzate ed è avvenuta la prima selezione in gruppo. Al primo passaggio sotto il traguardo di Pieve di Soligo il gruppo delle contendenti alla maglia iridata era già molto risicato, con l’Italia a condurre le danze.
I continui su e giù tra le colline patrimonio dell’UNESCO hanno selezionato ancora di più il gruppo di testa. L’azione decisiva Katarzyna Niewiadoma l’ha messa in atto a quasi 50 km dall’arrivo, subito dopo Ca’ del Poggio. Da quel momento in poi è stato un una contro tutte, con dietro il gruppo che man mano si sgretolava, mentre davanti l’agguerrita polacca ha spinto al massimo. Solo negli ultimi 100 metri Niewiadoma ha potuto godersi l’abbraccio della folla giunta oggi a Pieve di Soligo per questo primo giorno dedicato alla seconda edizione del Campionato del Mondo Gravel UCI.
L’atleta polacca del team Canyon//SRAM Racing ha conquistato la sua prima maglia iridata della carriera. Niewiadoma su strada ha sempre colto piazzamenti importanti in ogni gara, nelle Classiche Monumento come la Giro delle Fiandre, Strade Bianche, Liegi-Bastogne-Liegi e nei Grandi Giri. Tra i suoi successi si contano Un Trofeo Alfredo Binda e una Amstel Gold Race, ai quali si aggiunge questo Campionato del Mondo Gravel UCI.
Era la mia prima gara gravel – dice Niewiadoma durante la conferenza stampa, mentre si gode la maglia iridata – ed è andata benissimo! Competere in qualsiasi Campionato del Mondo è emozionante. Ho guardato il profilo di questo mondiale gravel e ho visto un’opportunità, così insieme alla squadra e a Canyon abbiamo deciso di puntarci. Devo ringraziare Canyon e SRAM per avermi dato una bici super performante in così poco tempo”.
“Fin dalla prima salita – continua la neo iridata – avevo capito che oggi sarebbe stata una grande giornata. E’ una vittoria che ripaga una stagione intera dove ho sempre attaccato e mi sono messa in mostra spesso ma senza riuscire a vincere quanto avrei voluto. Gli ultimi 10 km erano davvero duri, la salita finale di Collagù, così come la discesa, era davvero difficile, ho avuto paura che da dietro potessero rientrare”.
La volata per il secondo posto l’ha vinta Silvia Persico, battendo di mezza ruota l’olandese Demi Vollering. Vedere brillare la maglia azzurra sul podio di un mondiale fa sempre un effetto particolare.
“È stata la gara più dura della mia vita – racconta Silvia Persico – devo dire un grazie particolare alle mie compagne di squadra. Fin dai primi metri hanno preso in mano la corsa e si sono date da fare. Dopo appena 25 Km ho avuto una fortuna che però ho riparato velocemente con il “fast” e dopo altri 5 Km ho trovato la feed zone con i meccanici. Sono rimasta sempre tranquilla perché sapevo di stare bene. Mi aspettavo di combattere per una medaglia e devo essere felice di quanto fatto perché era la mia prima gara di gravel”.
“Alla fine Persico ed io – conclude Vollering – siamo andate di comune accordo per colmare il gap nei confronti di Niewiadoma. Non abbiamo fatto un vero e proprio sprint per il secondo posto, ma piuttosto una continua rincorsa dando tutto quello che avevamo. Il gravel mi ha sorpreso davvero in positivo, concludere la stagione con questa esperienza è stata la giusta ciliegina sulla torta. La sua collocazione al termine del calendario WorldTour è azzeccata e permette a tante atlete di cimentarsi in questa nuova disciplina”.
ORDINE D’ARRIVO
1) Katarzyna Niewiadoma (Polonia) 04:49:44
2) Silvia Persico (Italia) + 33”
3) Demi Vollering (Paesi Bassi) + 33”
4) Yara Kastelijn (Paesi Bassi) + 1’ 29”
5) Lorena Wiebes (Paesi Bassi) + 1’ 33”
6) Lauren Stephens (USA) + 4’ 02”
7) Simone Boilard (Canada) + 5’ 19”
8) Niamh Fisher-Black (Nuova Zelanda) + 5’ 23”
9) Gaia Realini (Italia) + 6’ 03”
10) Tiffany Cromwell (Australia) + 6’ 47”