Le strade bianche e le ville storiche sulle colline attorno a Firenze saranno teatro della prima tappa del Giro d’Italia d’Epoca organizzata dal G.S. Tre Emme del Presidente Mauro Caverni, con partenza ed arrivo a Lastra a Signa, presentato nel Salone d’onore del CONI a Roma. Nella capitale per la cerimonia presenti i dirigenti lastrigiani Marco Falsetti, Claudia Magherini e Marco Lai con il Delegato Coni di Firenze Gianni Taccetti che hanno illustrato i percorsi e le iniziative dell’unica tappa metropolitana fiorentina e le attività collaterali all’evento. Spetterà alla Toscana dare il via alla manifestazione nazionale con la due giorni (16-17 marzo), con la tappa di Lastra a Signa (denominata La Lastrense) che si avvale della collaborazione del Comune di Lastra a Signa, la UISP e l’Unione Nazionale Veterani dello Sport delle Signe, patrocinata dalla Regione Toscana, dalla Città Metropolitana di Firenze e dai Comuni di Lastra a Signa, Montelupo Fiorentino, Scandicci, Montespertoli, San Casciano Val di Pesa, Campi Bisenzio, Signa, Scandicci , Firenze e dal CONI Toscana. Spazio dunque a biciclette e abbigliamento vintage, con questa Ciclostorica Lastrense giunta alla terza edizione, che fa parte delle società amiche del Ciclo Club Eroica ed è inserita anche come prova della Coppa Toscana Vintage. Sarà allestito anche un villaggio sportivo nel centro storico di Lastra a Signa, dove saranno esposti cimeli, biciclette d’epoca, maglie di grandi campioni delle due ruote, fotografie e ancora abbigliamento da corsa vintage, auto e moto d’epoca. Un salto indietro nel tempo, per rendere ancor più affascinante la manifestazione che vanta tra i suoi partner anche Touring Club e Fiab.
Percorsi: Gli itinerari della Ciclostorica del 17 marzo toccheranno cinque comuni dell’area fiorentina. Prenderanno il via da Lastra a Signa per proseguire a Montelupo Fiorentino, Scandicci, Montespertoli, e San Casciano, con soste-ristoro legate ai sapori d’altri tempi. I cicloamatori potranno scegliere tra percorsi più impegnativi come il “Lastrense” (74 km con un dislivello di 1.354 metri, 13 km di strade sterrate e brevi ma ripide salite), itinerari di media difficoltà di circa 47 km e un dislivello di 544 metri (percorso “Colline”), con tre settori di strade sterrate, privo di lunghe salite ma costellato di strappi più o meno ripidi. Di 37 km invece l’itinerario “Bramasole”, con un dislivello di 350 metri, prevalentemente su strade asfaltate, ad esclusione di tre settori su strade bianche. Anche in questo caso le salite non sono lunghe ma ripide. Il percorso meno impegnativo è invece lo “Scansalavilla”: 30 km di strada per un dislivello di 160 metri con una sola salita e due settori sterrati da percorrere. Pedalate tra ville e castelli, dalla casa di Enrico Caruso al Castello di Montegufoni, la Ciclostorica toccherà anche luoghi simbolo della campagna tra Lastra a Signa e Montespertoli, dimore storiche che saranno aperte e visitabili per l’occasione.
Tra gli eventi collaterali aperti a tutti torna anche per il 2024 la “Pedalata giallo-rosa, promossa in collaborazione con la Città Metropolitana di Firenze e la Uisp di Firenze. La partenza è prevista il 16 marzo da Lastra a Signa e inserita nel programma “Marzo Donna”, con un percorso totalmente pianeggiante di 22 km che – passerà anche dal Parco dei Renai, dalla passerella di Badia a Settimo e toccherà i comuni di Signa, Campi Bisenzio e Scandicci fino ad arrivare alle Pavoniere al Parco delle Cascine di Firenze, punto di snodo del percorso di ritorno. E’ invece riservato alle sole iscritte alla ciclostorica del giorno successivo “La Lastrense” (percorso di 36 km) con il “Giro turistico sportivo nella Città di Firenze” con passaggio e sosta sulle rive dell’Arno al Ponte Vecchio, ospiti della storica Società Canottieri Firenze per brindare alla partenza del Tour de France 2024 quest’anno per la prima volta in Italia il 29 giugno a Firenze.
La Lastrense di oggi segna la propria identità come evento sportivo che mette insieme territorio, socialità e sport. Un’occasione per celebrare la primavera pedalando tra borghi e città, passando per pievi, colline, castelli e storiche ville. Un viaggio nell’autenticità che si rinnova ogni anno nel mese di marzo e che sta raccogliendo sempre più adesioni e interesse.
Tutte le informazioni su https://www.lalastrenseciclostorica.it.
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1.500 chilometri di emozioni, al via la stagione 2024 del Giro d’Italia d’Epoca
Un viaggio lento nella bellezza, da nord a sud del Belpaese. Sono questo le 14 tappe del Giro d’Italia d’Epoca che, anche nella stagione 2024, attraverseranno 13 regioni italiane. Il calendario del nuovo anno è stato presentato a Roma, nel salone d’onore del Coni, alla presenza degli organizzatori delle tappe del circuito. In apertura il saluto del presidente del Coni Giovanni Malagò e della campionessa di nuoto Novella Calligaris, oggi presidente del Club Atleti Olimpici Azzurri d’Italia. Presenti anche il vicepresidente del Touring Club Italia, Giuseppe Roma, il presidente dell’Acsi, Antonino Viti, il presidente dell’Acsi Ciclismo, Emiliano Borgna, oltre al presidente di Eroica Italia, Franco Rossi e dell’ideatore de L’Eroica, la madre di tutte le ciclostoriche, Giancarlo Brocci.
A presentare le tappe del Giro d’Italia d’Epoca, appuntamenti non competitivi che rievocano un ciclismo d’altri tempi, ma anche itinerari cicloturistici alla scoperta del nostro paese, la presidente dell’associazione Michela Moretti Girardengo. “Prima di parlare del Giro d’Italia d’Epoca – ha esordito – mi torna in mente una frase, che oggi 27 gennaio, non posso non condividere con voi: ‘Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare’. Ebbene, il Giro d’Italia d’Epoca, con il suo primario obiettivo di mantenere viva la memoria ed omaggiare la storia, ci ha portato negli anni scorsi, così come farà quest’anno, ad onorare anche i deportati del Campo di Concentramento e Transito di Fossoli o i numerosi ebrei che trovarono rifugio e assistenza a San Marino o ancora le gesta di generoso e coraggioso amore compiute da Gino Bartali, ricordato a Firenze presso il museo Bartali dal Comune di Firenze. Anche noi, nel nostro piccolo, con le nostre maglie di lana e le bici arrugginite facciamo in modo che quel passato non venga dimenticato”.
Il Giro d’Italia d’Epoca “vuole, con le sue tappe, far rivivere quel prezioso bagaglio di valori che il ciclismo eroico incarna ed il patrimonio culturale, storico, ambientale e artigiano nazionale, da custodire e da valorizzare. Ma quando penso al Giro d’Italia d’Epoca – ha proseguito la presidente dell’associazione – penso, anche, a quando ha avuto inizio la corsa ciclistica a tappe più bella del mondo. Era il 1909, erano le 2.35 del mattino del 13 maggio quando 127 ciclisti diedero vita ad una delle più entusiasmanti manifestazioni della storia del ciclismo. Quando penso al Giro d’Italia d’Epoca penso alla storia della bicicletta, che è la storia della nostra società che ha combattuto con sacrifici e sudore, è la storia dei nostri nonni che andavano a lavorare in bicicletta. Penso all’evoluzione della donna nella società, perché la bicicletta è stata il simbolo dell’emancipazione femminile. Il Giro d’Italia d’Epoca è tutto questo e non solo. E’ un’idea ardita e romantica nata da un manipolo di sognatori a Gaiole in Chianti, 1° ottobre 2011, tra i quali spicca il più sognatore di tutti, Giancarlo Brocci, ideatore dell’evento ciclostorico che ha dato vita a tutto il movimento ciclistico d’epoca, L’Eroica”. Quest’anno il Giro d’Italia D’Epoca, peraltro, rende omaggio ad Alfonsina Morini Strada, a 100 anni dalla sua partecipazione al Giro d’Italia.
Gli eventi che costituiscono il calendario del Giro d’Italia d’Epoca permettono di esplorare con lentezza circa 1.500 chilometri di territorio italiano. Lo si fa pedalano biciclette d’epoca, alcuni esemplari risalgono addirittura all’inizio del 1900. Ogni tappa accompagna il viaggiatore nelle terre di personaggi illustri, come Dante Alighieri, o San Francesco d’Assisi; di grandi campioni del ciclismo, come Costante Girardengo, Fausto Coppi, Gino Bartali; oppure conducono in un viaggio nell’enogastronomia italiana, nelle terre del Lambrusco e del parmigiano; o dell’architettura, tra i trulli di Alberobello e il barocco siciliano.
Borghi nascosti, castelli, colline, boschi, sono gli scenari delle 14 ciclostoriche del Giro d’Italia d’Epoca, dove la lentezza diventa una risorsa, per scoprire ciò che la modernità, con i suoi tempi, nasconde. Gran parte degli itinerari percorrono la fitta rete di strade bianche che caratterizzano la campagna e la montagna, non solo per la voglia di rievocare un ciclismo dal sapore antico (fatto di fango, polvere e sudore), ma anche per far conoscere il loro valore paesaggistico e di protezione da eventi calamitosi in epoca, oggi, di surriscaldamento globale. Del resto, anche pedalare una bicicletta d’epoca, che nelle ciclostoriche trova nuova vita, aiuta l’ambiente: recuperare una vecchia bicicletta infatti è un modo per seguire la regola delle tre erre, alla base dell’economia circolare: riduzione, riciclo e riuso.
“Il Giro d’Italia d’Epoca è bellezza! Quella dei paesaggi italiani che i cicloviaggiatori d’epoca attraversano durante le nostre manifestazioni – ha specificato Girardengo – La bellezza è anche nelle nostre biciclette d’epoca e nell’amore con cui cerchiamo di conservarle. Non come opere da esporre, bensì come oggetti ancora in grado di regalarci emozioni, anche dopo un secolo. La bellezza è nel ricordare e vivere nuovamente le gesta di un ciclismo eroico, che consentiva di raggiungere un premio solo con il lavoro, la fatica, il sudore e senza altre scorciatoie. Uno sport genuino, nel quale la passione era l’unico motore che faceva girare i pedali. La bellezza è nelle giornate trascorse insieme, in un clima di festa e sorrisi”.
Ecco le tappe 2024, che sono organizzate autonomamente da associazioni ben radicate sul territorio e coordinate dal Giro d’Italia d’Epoca: 16-17 marzo – La Lastrense – Lastra a Signa (Fi) ; 24 marzo – La Lambrustorica – Novi di Modena (Mo); 4-5 maggio – La 99 Curve Vintage – San Vincenzo (Li); 18-19 maggio – La Barocca – Marina di Ragusa (Rg); 1 giugno – La Matta – Noci (Ba); 8-9 giugno – La Canavesana – Albiano d’ Ivrea (To); 15-16 giugno – La Titanica – San Marino (Rsm); 22-23 giugno – La Polverosa – Monticelli Terme (Pr); 28-29-30 giugno – La Mitica – Castellania Coppi (Al); 24-25 agosto – La Scaligera – Soave (Vr); 31 agosto-1 settembre – Giro della Romagna – Lugo (Ra); 7-8 settembre – La Viscontea – Belgioioso (Pv); 15 settembre – Collio Brda Classic – Cormons (Go); 20-21-22 settembre – La Francescana – Foligno (Pg); 25-26-27 ottobre – La Divina – Cervia (Ra).