Beppe Saronni: “Ecco le mie Tre Valli”

Gianni Motta – Giuseppe Saronni 4 a 4. Sono loro i primatisti di vittorie alla Tre Valli Varesine.  Gianni s’impose nella classica della Binda nel ’65, ’66, ’67 e 1970. Da notare che Motta ottenne il quarto successo battendo allo sprint il compagno di fuga Eddy Merckx sul traguardo di Cassinetta di Biandronno. Saronni trionfò la prima volta nella Tre Valli Varesine il 27 agosto 1977 da neoprofessionista. Quell’anno la classica della Binda si svolse sulla distanza di 210 chilometri con epilogo allo Stadio Ossola – Velodromo Ganna di Varese. Logicamente la corsa doveva terminare sulla pista di ciclismo, tuttavia la pioggia caduta in grande quantità fin dalla prime ore della giornata costrinse l’organizzazione a spostare l’arrivo su quella di atletica leggera. Si presentarono ad ingresso pista tre battistrada: Saronni e due alfieri della Sanson, Philip Edwards e Valerio Lualdi. I due Sanson, stessa squadra di Francesco Moser, non seppero sfruttare la superiorità numerica anche perché battere Saronni in uno sprint su pista, seppur di atletica leggera, era davvero impossibile date le attitudini del corridore in maglia Scic. Beppe vinse alla media di 38, 352 orari – non elevatissima causa appunto il maltempo – secondo si classificò Edwards e terzo Lualdi. Quarto a 22” Giovanni Mantovani, quinto Franco Conti, sesto Franco Bitossi a 50”, settimo Roger De Vlaeminck e nono un Francesco Moser adirato. “Era stata una gara dura – sottolinea Beppe – e per me la soddisfazione fu grande. Dopo i giri del circuito caratterizzato dalla salita di Rogorella mi avvantaggiai con Edwards e Lualdi, che è della provincia di Varese e ci teneva a fare bella figura”.

Moser ci rimase male per la sconfitta dei suoi due gregari. “Moser – aggiunge Beppe evidenziando un ghigno simpaticamente beffardo – si arrabbiò con Lualdi e Edwards che pur essendo in due non m’impedirono di vincere, manifestando il suo disappunto anche in settimane successive alla gara. Soprattutto con Lualdi che godeva del fattore campo”. Notare: Beppe non aveva ancora compiuto 20 anni, essendo nato il 22 settembre 1957 a Novara. 

Le Tre Valli del 1979 e ’80, entrambe con Beppe Saronni vincitore, si svolsero con partenza e arrivo a Cadrezzate. Il 20 agosto 1979, dopo 211 chilometri percorsi a 42, 855, il capitano della Scic trionfò nel serrato sprint sulla salita di Cadrezzate davanti a Pierino Gavazzi, Roger De Vlaeminck, con Beppe Martinelli quarto.

“Il circuito della Tre Valli a Cadrezzate – sottolinea Saronni – mi piaceva e la salita dell’arrivo era ideale per me. Il circuito non era molto selettivo però la vittoria del 1979 va comunque incorniciata: battere Gavazzi e soprattutto De Vlaeminck su un arrivo come quello di Cadrezzate a quell’epoca era tutt’altro che facile. E anche Moser benché costretto a ad accontentarsi del quinto posto era fortissimo su rettilineo con quelle caratteristiche”.  Il 25 agosto dell’anno successivo la Tre Valli fu un po’ più lunga, 222 chilometri che Beppe Saronni (alla prima stagione da vessillifero Gis) percorse a 41, 559 di media battendo Piero Gavazzi, Silvano Contini, Leonardo Mazzantini e tutti i migliori sempre sul pendio di Cadrezzate. Saronni era Campione d’Italia in carica. 

È il 14 agosto 1988, la Tre Valli si corre da Gallarate a Varese e Saronni è griffato Del Tongo-Colnago. Nei 266 chilometri (è stata una delle Tre Valli più lunghe dell’era moderna) viene superata nove volte la salita di Ferrera, nel Comune di Cunardo. L’avvio non è velocissimo data la distanza da affrontare, tuttavia la corsa si accende nella seconda parte.

“È diventata dura a difficile”, assicura Beppe. Sul rettilineo d’arrivo in leggera salita di via Manin, di fianco a Stadio Ossola e Palasport del basket, Saronni ottiene il poker di vittorie alla Tre Valli battendo Guido Bontempi, Piero Gavazzi in maglia da Campione d’Italia, Stefano Colagè e gli altri. “Faceva un caldo pazzesco – ricorda Saronni – e io prima del via non ero ancora certo di entrare nella Nazionale del ct Alfredo Martini”. Malgrado le accelerate degli scalatori sulla Ferrera, all’ultimo chilometro il gruppo d’avanguardia era abbastanza folto.

“Oltre al solito Gavazzi – aggiunge Beppe – l’avversario principale era Guidone Bontempi, reduce dal Tour de France quindi rodatissimo. Impostai tatticamente lo sprint su Bontempi che abboccò alle mie mosse, partendo lungo. Negli ultimi 100 metri, con la pendenza che aumentava, io riuscii ad affiancarlo e a superarlo. Una vittoria capolavoro, la più bella delle quattro che ho ottenuto alla Tre Valli. Mi garantì il posto in Nazionale per il Mondiale di Renaix”. Quattro a quattro con Motta, primato di vittorie condiviso.

“Il vero primatista sono io – assicura Beppe – perché ho ottenuto anche il secondo posto nell’edizione 1985, quella con arrivo ad Angera. Quella Tre Valli la vinse con grande merito Giovanni Mantovani che anticipò me e gli altri velocisti. Io rimontai ma non riuscii a batterlo. Quella sarebbe stata per me la quarta vittoria già nell’85. Il secondo posto vale comunque per un’ipotetica classifica a punti tra me e Motta di cui sono grande amico. Gianni, il primatista della Tre Valli ai punti sono io”.