San Candido – Anche la quinta edizione dell’evento ciclistico vintage nella zona delle 3 Cime/3 Zinnen nelle Dolomiti può essere ritenuto un grande successo dagli organizzatori dell’Associazione Turistica di San Candido. Sabato più di 300 cicliste e ciclisti emozionati, provenienti da 18 Paesi, sono andati alla scoperta dei dintorni dell’amato comune pusterese in sella alle loro biciclette di almeno 25 anni fa e si sono lasciati incantare dal leggendario panorama montano nel cuore delle Dolomiti.
L’Eroica non è il solito evento ciclistico, è gusto per la vita. E anche all’Eroica Dolomiti, che si è svolta per la prima volta nel 2018, questo non cambia, come si è visto anche in occasione della quinta edizione, che si è svolta lo scorso fine settimana. Fin dal pomeriggio di venerdì, quando i partecipanti sono arrivati a San Candido e hanno ritirato i pacchi gara, regnava un’atmosfera speciale. In parte dipendeva dal fatto che numerosi ciclisti indossavano maglie e pantaloni d’antan ed erano arrivati in sella alle biciclette d’epoca. L’attesa di una giornata grandiosa era palpabile. Durante il tradizionale aperitivo si è parlato di ciclismo, sono state raccontate vecchie “imprese eroiche” nei diversi eventi Eroica in giro per il mondo e naturalmente si è potuto capire chi il giorno dopo avrebbe affrontato quale delle tre distanze, di 73, 91 o 110 chilometri.
Se l’aperitivo di venerdì è stato una sorta di “Warm Up” non ufficiale, l’uscita di sabato ha rappresentato naturalmente il cuore dell’Eroica Dolomiti. Fin dalle primissime ore del mattino le cicliste e i ciclisti partecipanti hanno trasformato San Candido in una marea colorata, per via dei colori in parte squillanti delle biciclette, necessariamente costruite nel 1987 o prima, e dell’abbigliamento vintage dei partecipanti. Dopo il saluto dell’ideatore dell’Eroica Giancarlo Brocci, alle otto in punto di sabato Roberto “Carube” Lencioni, una figura leggendaria del ciclismo italiano, ha dato il via alla manifestazione anche quest’anno.
Sul Passo Tre Croci col bastone e la carota
Tra gli applausi dei curiosi, tra i quali molti turisti che si sono alzati un po’ prima per assistere alla partenza, le cicliste e i ciclisti sono usciti dal centro di San Candido. Passando per Dobbiaco, i partecipanti hanno pedalato sulla ciclabile verso Cortina fino al belvedere sulle Tre Cime, dove hanno potuto ricaricare le energie per la prima volta. Successivamente hanno proseguito sulle strade bianche verso Carbonin e Cimabanche, per poi affrontare la rapida, ma non pericolosa discesa verso Cortina e godersi quindi il ristoro successivo. Una “carota” prima del bastone, ossia l’impegnativa salita fino a Passo Tre Croci con 600 metri di dislivello su circa 8 chilometri e pendenze fino a 12 per cento. Dopo un’altra breve discesa hanno dovuto affrontare ancora il “muro” fino al lago di Misurina prima di poter dire di aver portato a termine la prima grande sfida della giornata.
Affrontato questo passaggio, le cicliste e i ciclisti sono stati premiati con il pranzo. Un’eccellente “gulaschsuppe” o delle lasagne vegetariane hanno costituito un graditissimo pasto, consumato con gratitudine in compagnia degli altri partecipanti. In italiano, tedesco, inglese, olandese, ceco: a tavola si è comunicato in tante lingue e la maggior parte dei discorsi erano commenti soddisfatti su quanto vissuto fino a quel momento all’Eroica Dolomiti.
Chi percorre quale distanza?
Ma mancava ancora molto alla conclusione dell’Eroica Dolomiti ed era quindi arrivato il momento di scendere verso Carbonin, dove le cicliste e i ciclisti hanno dovuto prendere una decisione: o tornare lungo la vecchia ferrovia verso Dobbiaco e raggiungere il traguardo a San Candido (73 km/1258 m di dislivello), o rischiare la salita a Prato Piazza e scendere verso l’hotel Adler a Villabassa passando per il rifugio Vallandro e Braies. Arrivati lì, gli “eroi” provenienti da ogni parte del mondo sono stati deliziati con specialità locali e hanno potuto prendere un’altra decisione: tornare direttamente a San Candido (91 chilometri/1870 m di dislivello) o proseguire verso malga San Silvestro e percorrere quindi la distanza lunga (110 chilometri, 2740 m di dislivello).
Così, a partire dal primo pomeriggio, le cicliste e i ciclisti sono arrivati continuamente e senza fretta nel centro storico di San Candido. Tra loro figurava anche l’ex biatleta altoatesina Alexia Runggaldier. La campionessa gardenese era alla sua prima partecipazione all’Eroica Dolomiti: “Oltre al bellissimo panorama, anche l’atmosfera era grandiosa. Tutti i partecipanti erano motivati, di buon umore e sempre sorridenti. Anche se qualche salita è stata più difficile, a ogni ristoro si sono potute ricaricare le energie. Complimenti agli organizzatori”, ha affermato la biatleta medaglia di bronzo nell’individuale ai Mondiali del 2017 a Hochfilzen.
Un evento perfetto per il comprensorio 3 Cime /3 Zinnen nelle Dolomiti
Come da tradizione, l’Eroica Dolomiti si è conclusa con la “Cena Eroica” presso il rifugio Gigante Baranci. Alla cena di sabato sera è stato servito un menù a base di piatti tradizionali dell’Alto Adige. “Anche questa volta è stata una festa del ciclismo perfettamente riuscita. I partecipanti hanno avuto soltanto parole di lode per l’Eroica Dolomiti 2022. Le Dolomiti li affascinano molto. Hanno grande rispetto per le nostre montagne, si potrebbe parlare quasi di venerazione. Per questo motivo, l’Eroica Dolomiti è un evento molto adatto al nostro comprensorio”, ha affermato nel corso della Cena Eroica il capo del comitato organizzatore Gabriel Fauster dell’Associazione Turistica di San Candido. Alla cena si è mangiato, bevuto, raccontato, e riso fino a tarda serata. E per la maggior parte dei ciclisti e delle cicliste una cosa era già chiara: “Il prossimo anno parteciperemo di nuovo”.