La 50esima edizione della Granfondo Matildica sarà intitolata a Valentino Iotti, storico presidente della Cooperatori, scomparso lo scorso 22 aprile a 79 anni, con il primo memorial a lui dedicato. Un tributo fortemente voluto proprio dalla società organizzatrice della manifestazione, di cui Iotti è stato un faro, e di cui la Granfondo ha sempre rappresentato il fiore all’occhiello della sua gestione, non a caso iniziata negli anni ’70 parallelamente alla corsa cicloamatoriale agonistica.
Iotti avrebbe fatto di tutto per essere al via di piazza della Vittoria il prossimo 17 luglio. D’altronde, nonostante la malattia che purtroppo lo aveva debilitato negli ultimi anni, aveva fortemente voluto che la 50esima edizione della Granfondo Matildica ospitasse il Campionato Europeo Uec di granfondo e mediofondo, partecipando sia agli incontri con i vertici dell’Unione Europea di Ciclismo che rapportandosi con la Federazione Ciclistica Italiana; come se fosse stato l’ultimo tassello mancante della sua cinquantennale storia.
Soprattutto Valentino aveva fatto della Granfondo un simbolo della sicurezza sui pedali. Campagna portata avanti con la Cooperatori attraverso il progetto ‘Pedala in sicurezza’, che negli ultimi 4 anni ha coinvolto oltre 4mila ragazzi nelle scuole del territorio reggiano. E non da meno stringendo una splendida collaborazione con la Fondazione Michele Scarponi, culminata nell’inaugurazione della stele di Cavandola dedicata al campione di Filottrano, investito proprio mentre si allenava con l’amata bicicletta. Scarponi morì il 22 aprile 2017; Iotti il 22 aprile di 5 anni più tardi, e chissà che romanticamente non si siano ritrovati. Durante l’inaugurazione della stele, il 3 giugno 2018, davanti ai famigliari di Scarponi, Valentino Iotti presentò un cartello da esporre sul percorso della Granfondo, dove si chiedeva il rispetto della distanza di sicurezza tra auto e bici. “Vogliamo invitare gli automobilisti a rispettare i ciclisti, e allo stesso tempo educare gli appassionati della bici a rispettare la strada, evitando i gruppi e procedendo in fila. In Italia c’è bisogno anche di questa educazione”.
Quel cartello è successivamente diventato un simbolo della battaglia per migliorare la sicurezza dei ciclisti, ripreso in diverse manifestazioni. Un solco tracciato che proseguirà anche il prossimo 17 luglio, pedalando col sorriso anche in sua memoria.