#NaliniExperience e Stefano La Mastra: buona la prima!

Si è conclusa dopo tre giorni nel pomeriggio di ieri, 8 ottobre 2020, presso la sede della Nalini – Moa Sport a Castel d’Ario, l’impresa che ha visto Stefano La Mastra percorrere in solitaria 570 km.

8 i passi attraversati per un dislivello totale di 10.570 mt.

Un’esperienza a dir poco esaltante che non ha risparmiato imprevisti all’ambassador Nalini, sebbene la benevolenza di un meteo clemente ha reso le tre giornate quasi perfette, soprattutto dal profilo della sicurezza.

Il progetto è nato con lo scopo di testare su strada la nuova collezione autunno-inverno in contesti oltre che spettacolari, estremamente diversi e quindi adeguati all’obiettivo.

Dai 3 gradi di Passo Manghen, dove il primo vento gelido di stagione ha accolto degnamente La Mastra, fino ai 25 gradi del Lago di Garda, i capi dello storico brand mantovano hanno svolto ottimamente la loro funzione protettiva – durante le discese e nei tratti dove il freddo pungente si è fatto sentire – di alta visibilità – quando il rientro alla base si è svolto in condizioni di luce  scarsa – traspirante – quando le salite e la terza giornata di sole hanno messo a dura prova le energie dell’atleta, determinando esigenze completamente diverse.

Ma procediamo con ordine nel dettaglio dell’impresa.

PRIMO GIORNO

La prima giornata si è articolata con partenza alle ore 6 da Lecco, nel cuore delle Prealpi Orobiche, con direzione Valcamonica – 190 km e 5.300 mt di dislivello.

Durante la prima giornata, Stefano è salito in Valsassina passando da Ballabio per raggiungere il Passo Culmine San Pietro (1.254 mt s.l.m). Di seguito, percorrendo il canyon dell’Orrido di Val Taleggio, uno degli scenari più suggestivi della Val Brembana, l’atleta ha puntato al passo successivo, il Zambla (1.264 mt s.l.m.) che collega la Val Brembana alla Val Seriana per poi procedere verso il Passo della Presolana (1297 mt s.l.m) e successivamente al Passo Vivione (1.828 mt s.l.m.).

A conclusione della prima giornata, la meta è stata Ponte Di Legno, già con il calare del buio – ore 20:00 – e quindi con l’esigenza di essere adeguatamente protetto e molto visibile.

Da segnalare:

In questa fase finale Stefano ha indossato la Bow Xwarm Jacket, una giacca che lo scorso anno ha vinto il Bicycle Brand Contest, concepita per condizioni difficili e temperature rigide fino a -2 gradi, grazie alla sua membrana esterna con l’interno in lana Merinos.

Il tessuto ultra-rifrangente della giacca e gli inserti presenti sia nella calzamaglia top di gamma Bow Pro Gara – realizzata con tre strati di tessuto e una membrana sulla zona frontale per fronteggiare al meglio il freddo e le condizioni umide – sia in generale in gran parte della collezione autunno inverno, garantiscono la massima visibilità in contesti di scarsa luce e, in questo caso, sono stati essenziali per portare a termine in sicurezza la prima tappa.

SECONDO GIORNO

Partenza da Ponte di Legno alle ore 6 con direzione Passo Manghen (2.047 mt s.l.m) nelle Dolomiti del Brenta, con l’imprevisto della foratura che ha rallentato la tabella di marcia, poi ampiamente recuperata dall’atleta.

Il primo passo, il Tonale (1884 mt s.l.m.), è stato affrontato con grande energia, visto che altri tre attendevano il nostro ambassador: il Passo della Mendola (1.363 mt s.l.) già a sud di Bolzano, raggiunto dopo aver attraversato Cagno, e finalmente il Manghen, dopo aver passato Campi al lago, Passo di San Lugano (1.097 mt s.l.m) e Molina di Fiemme. Pedalare immerso in una natura a dir poco spettacolare è stato il vero toccasana per portare a casa la seconda, durissima giornata. Anche perché ad attendere Stefano sul Manghen c’era un vento sferzante che ha reso la fase finale della giornata particolarmente faticosa.

Rientro alla base a Borgo Valsugana verso le 19:00 per il meritato riposo.

Da segnalare:

Durante tutta la giornata, la maglia/giacca che ha accompagnato l’atleta è stata la apprezzatissima BOW Carena, caratterizzata dal taglio anatomico. Traspirante e con tessuto interno garzato, Carena è un capo particolarmente versatile perché, come maglia tecnica, si può utilizzare anche soltanto con sotto un intimo, oppure, con altri indumenti più pesanti, diventa a tutti gli effetti una giacca. Sul retro sono posizionate tre tasche asimmetriche dotate da un sistema che permette lo scarico dell’acqua. Le parti riflettenti in questo caso sono il logo e la zona posteriore, sulle tasche e sul fondo. Nel tratto finale Stefano ha indossato un antivento per proteggersi e poter percorrere la discesa in totale libertà e benessere fisico.

TERZO GIORNO

Partenza da Borgo Valsugana alle ore 7:30 con direzione Moa Sport a Castel D’Ario – headquarter del brand Nalini.

Obiettivo della terza giornata è stato coprire 190 km di pedalato con un dislivello pari a 1.200 mt, attraverso i meleti delle colline trentine con direzione Riva del Garda, costeggiando le incantevoli sponde del Garda fino a Peschiera.

Ad accogliere Stefano al suo arrivo in Moa Sport, previsto per le 17:00, Claudio ed Alessandro Mantovani insieme allo staff commerciale e del reparto design.

Da segnalare:

La terza giornata è stata letteralmente graziata da temperature quasi estive, quindi Stefano ha potuto godersi un anticipo di stagione, indossando in assoluta anteprima una maglia gravel dotata di 5 tasche della collezione PE 2021 semplicemente aggiungendo un antivento.

“Per me è solo l’inizio di una collaborazione che di fatte è un’intesa, è una comunione di passione e obiettivi non solo sportivi, ma anche umani. Vivere la propria passione come ho fatto già in numerose imprese passate e in questi tre giorni è davvero impagabile. Ringrazio il team Nalini per avermi sostenuto e aver creduto nel potere dei sogni che possono, anzi devono essere concretizzati. Alla fine è una questione di determinazione. “