Pastena (Frosinone) – “Siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni, e nello spazio e nel tempo d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita” scriveva William Shakesperare.
Non c’è nulla di più bello che concedersi la libertà di sognare a occhi aperti. Si può sognare una vita diversa, di compiere imprese sportive da condividere con i propri cari. E non è affatto detto che questi sogni, se ci credi davvero, non si possano avverare.
A confermarlo è il trentatreenne pastenese Giuseppe Nili tesserato per la società Asd Castrobike di Castro dei Volsci (Frosinone). Ha iniziato a pedalare due anni or sono, dopo aver calcato per diversi anni i campi di calcio della regione.
“Ho scelto il ciclismo perché mi lasciava una maggior libertà nel gestire gli allenamenti, rispetto al calcio. Il ciclismo è uno sport straordinario, leggendario, epico e proprio leggendo la storia delle imprese di tanti campioni ho deciso di regalarmi qualche impresa personale e sfida a me stesso. Per carità, nulla a che vedere con le imprese dei grandi campioni delle due ruote, ma loro mi hanno inconsapevolmente trasmesso lo stimolo, la voglia di mettermi in discussione e misurarmi con me stesso e gli altri”.
- Il 13 ottobre 2018 decide di tentare il suo primo Everesting 8848.
“In realtà voleva essere un primo test per valutare la difficoltà di questa impresa, invece ho raggiunto agevolmente i 5000 metri di dislivello e lì ho deciso di continuare l’impresa scalando per 48 volte la salita che conduce al Santuario di Madonna della Guardia (San Giovanni Incarico) percorrendo 248 chilometri e affrontando 9000 metri di dislivello in 22 ore 39′. Il primo Everesting 8848 è stato dunque una gran bella sorpresa”.
- Un anno più tardi, il 12 ottobre 2019, il secondo Everesting.
“Si, e questo tentativo doveva essere la conferma di quello portato a compimento un anno prima. Sono partito determinato a raggiungere la meta, ed ho iscritto per la seconda volta il mio nome nella Hall of Fame di Everesting Italy chiudendo le quarantanove scalate della salita di Madonna della Guardia in 24 ore percorrendo 251 chilometri e coprendo 8994 metri di dislivello”.
La sfida è l’opportunità di misurarsi con i propri limiti fisici, ma anche mentali. Così dopo due Everesting conquistati in sella alla bici da strada, Giuseppe Nili decide di misurarsi anche in MTB e ha recentemente partecipato al Lazio Trail. Un viaggio suddiviso in tre tappe con partenza, sabato 4 luglio dal Parco degli Acquedotti di Roma per raggiungere Tarquinia. Tre i percorsi disegnati dal comitato organizzatore il Lazio Trail Extreme di oltre 850 chilometri, il Lazio Trail 580 e il Lazio Trail 350.
“Alla mia prima esperienza ho deciso di scegliere il percorso Lazio Trail 350, al termine della manifestazione ho percorso 406 chilometri (compresi alcuni brevi spostamenti) 5645 metri di dislivello e pedalato per un totale di 26 ore in sella alla mia MTB in alluminio. Da sottolineare che il 70% del percorso era su fondo sterrato il resto su strada. Sono partito sabato 4 luglio dal Parco degli Acquedotti per raggiungere Subiaco dopo aver coperto 148 chilometri e aver superato 2500 metri di dislivello. La seconda tappa, il giorno seguente, Subiaco – Calcata Vecchia 138 chilometri e 2000 metri di dislivello, chiusura lunedì 6 luglio con la Calcata Vecchia – Tarquinia di 120 chilometri e 1145 metri di dislivello. E’ stata un’esperienza emozionante. Un’avventura in MTB, impegnativa che mi ha fatto scoprire angoli incontaminati della mia regione. Un percorso molto suggestivo che ci ha portato ad attraversare tre delle cinque province del Lazio, pedalando su antiche strade romane come la via Appia, per poi seguire cammini di pellegrinaggio tra i più belli d’Europa come la Via Francigena e il Cammino di San Benedetto attraversando una infinità di paesaggi diversi, tra vallate e colline. Abbiamo inoltre toccato luoghi ricchi di storia e spiritualità come la residenza estiva dei Papi di Castel Gandolfo, Fiuggi e le sue acque termali, Subiaco e le abbazie benedettine, l’Abbazia di Farfa e la sabina con i suoi oliveti, per poi immergersi in parchi e riserve naturali come le Riserve Naturali del Tevere e della Valle del Treja e il Parco Naturale Regionale del Marturanum. Un’esperienza da ripetere”.
- Come si è preparato al Lazio Trail?
“Alternando percorsi lunghi in bici da strada ed MTB. Pedalare ogni giorno per oltre 130 chilometri in MTB è una prova che richiede resistenza e determinazione”.
- Quali sono i prossimi obiettivi?
“Quella 2020 è una stagione purtroppo condizionata dalla pandemia comunque ho deciso di tentare il terzo Everesting 8848 nella mia terra, il comprensorio di Pastena, lungo la salita di Madonna delle Macchie, e partecipare alla Granfondo del Gran Sasso. Voglio ringraziare mia moglie Valentina e i miei figli Mariavittoria e Celeste, senza il loro supporto non sarebbe possibile raggiungere questi importanti traguardi sportivi”.