La Spezia – Durante i nove mesi di gravidanza ogni mamma porta con sé il proprio figlio nell’ambiente caldo e protettivo dell’utero al cui interno avvengono importanti scambi non solamente di natura biologica ma anche psico-affettivi. Una volta nato il bambino ha bisogno di ritrovare, anche all’esterno, l’ambiente sensoriale ed affettivo con il quale per nove mesi ha vissuto nel grembo materno. Egli ha dunque necessità di contatto fisico, di essere avvolto in un abbraccio al contempo dolce e rassicurante; comprendere e soddisfare questo bisogno significa infondere quella sicurezza che è alla base di un buon sviluppo individuale.
Un atto d’amore che non limita la propria passione sportiva, come hanno dimostrato ieri in attesa della partenza della Gran Fondo Tarros Montura 5 Terre da Marina Lari (Bike Innovation) e Eleonora Calvi (Rodman Azimut Squadra Corse). Entrate in griglia , in attesa della partenza hanno allattato i propri figli, per consegnarli poi alle amorevoli cure di un familiare e riabbracciarli al termine della gara.
“Allattare un bimbo è uno scambio oltre che di nutrimento, anche di amore e coccole con il piccolo che nel gesto sente il forte legame con la mamma dalla quale si sente protetto. È il modo per dire che in quel momento ci sei, per rassicurarlo che dopo il distacco (partecipazione alla manifestazione) la mamma torna. Poter allattare è un privilegio – sottolinea Eleonora Calvi mentre allatta suo figlio Davide – se non si può non cambia nulla. Io non rinuncio a questo atto d’amore soltanto perché la griglia di partenza di una granfondo potrebbe essere considerato un posto non adatto a svolgere questo atto. Io ho tre bambini e lì ho allattati in ogni luogo. Questo mi permettere di svolgere anche l’attività sportiva che amo e condividerla con tutta la famiglia. E’ un gesto naturale, emozionante e semplice allo stesso tempo”