Luca Asteggiano responsabile della Struttura Tecnica del comitato regionale piemontese FCI pone l’accento su un aspetto molto importante dell’attività su strada: la sicurezza. Da cinquantanni vive il mondo delle due ruote, ha iniziato a gareggiare a cinque anni nelle categorie giovanili, poi ha ricoperto diversi ruoli e attualmente è anche Direttore di Corsa professionisti.
“Per me bisogna riportare le granfondo alle origini, ovvero non più gare ma eventi di massa. Per più ragioni – continua Asteggiano – ad esempio non tutte hanno sicurezza sufficiente (dal primo all’ultimo), quindi se fossero meno agonistiche e più cicloturistiche diventerebbero più facili da gestire e coinvolgenti per i partecipanti. Si potrebbe prevedere ad esempio una Maratona, la Gimondi e poche altre agonistiche ed aperte magari a Professionisti ed Under 23, mentre le altre andrebbero trasformate in cicloturistiche (ho pedalato la Roubaix e so di cosa parlo) potrebbe fare tanto bene a tutto il movimento ciclistico. Ricordiamoci che bloccare strade per ore fa sì che gli utenti della strada si inferociscano sempre di più nei nostri confronti. Certo ci vuole un salto culturale notevole, da parte di organizzatori e dei ciclisti, penso però che sia meglio arrivare a queste conclusioni con un percorso autogestito anziché imposto dal Governo a causa della cattiva gestione del movimento”.
Nella foto Asteggiano posa con Paolo Mei, speaker del Giro d’Italia e degli eventi RCS e Francoise Domaine vice presidente SC Valdostana organizzatrice Giro Valle D’Aosta.