Urbino – Intorno ad Urbino c’è una regione che sa emozionare. Natura, arte, gusto: il piacere di una bella scoperta in bicicletta. La Granfondo Straducale è un viaggio nella storia e nella grande bellezza della città ducale e il suo territorio. Lo splendore della natura della Riviera delle colline che si estende dalle pendici dell’Appennino fino all’Adriatico farà da cornice naturale ai due percorsi dell’evento urbinate in programma domenica 2 giugno, recentemente ridisegnati dal comitato organizzatore.
Escluso per la prima volta nella storia di questa manifestazione il Monte Nerone, sarà il panorama costituito soprattutto da alture e colline che si inseguono, divise soltanto da discese a caratterizzare i due tracciati.
Granfondo: Passo della Forchetta cima Coppi. Centoquarantatre chilometri di gara e 2500 metri di dislivello da affrontare: “Un percorso alla portata di tutti, che non presenta più la lunga salita del Monte Nerone adatta alle caratteristiche degli scalatori per fare la differenza – evidenzia Mattia Fraternali vincitore della scorsa edizione della manifestazione – caratterizzato dal territorio ondulato di questa regione. Coloro che non hanno velleità di vittoria avranno l’opportunità di affrontare salite brevi, che presentano comunque tratti impegnativi per lanciare la sfida ai loro compagni di squadra, oppure godersi gli straordinari scenari che si aprono dietro ogni curva. Chi invece lotterà per la vittoria finale dovrà fare attenzione perché sin dalla prima ascesa, quella di Monte Cagnero, potrebbe nascere la fuga che caratterizza l’evento. Ma attenzione perché le insidie sono rappresentare anche da fattori climatici, come ad esempio il vento ad Isola Fossara, dopo aver terminato la discesa di Valdorbia e prima dell’inizio della salita verso Colle della Mozza. Qui siamo a metà gara – continua Fraternali – e il tratto più impegnativo i partecipanti lo avranno affrontato lungo la salita di Palcano, salendo da Pianello per poi scendere a Cantiano”.
Passo della Forchetta è la cima Coppi dell’evento, una salita molto interessante lungo il versante orientale del Monte Catria, che attraversa una zona affascinante, sia per la natura che circonda il nastro d’asfalto, che per l’architettura. Si sale verso l’Eremo di Fonte Avellana celebrato dalle terzine di Dante per arrivare ad un passo denominato della Forchetta, pendenza media della salita 5,2% massima 12%. Raggiunto il passo ci si lancia in discesa verso Frontone, a spezzare il ritmo una breve ascesa, prima di raggiungere Cagli.
“Si entra nell’ultima parte di gara – afferma Mattia Fraternali – e qui a fare la differenza saranno soprattutto le energie residue piuttosto che le due breve salite. La salita dei Fangacci inzia dopo Acqualagna, ha una pendenza media del 6 – 7 % potrebbe essere utile a scremare un drappello di battistrada, cosi come la salita che da Urbania raggiunge Gualdi. Per poi lanciarsi nella trionfale cavalcata sino ai piedi del Palazzo Ducale dove cogliere l’ambito successo”.
Mediofondo: viaggio alla scoperta di un territorio affascinante. La prima parte del percorso della Mediofondo è speculare a quello della prova regina sino a Secchiano. Da qui, coloro che avranno scelto il percorso di 94 chilometri e 1400 metri di dislivello attraverseranno Cagli, Smirra e Acqualagna per poi affrontare le due salite finali Fangacci e Gualdi e giungere all’arrivo di Urbino.